KPI vs OKR: le differenze principali
Mentre i KPI nascono per essere collegati ai processi, ma non tutti i processi sono strategicamente importanti, leggendo gli OKR è possibile comprendere la strategia aziendale.
I KPI sono calcolabili e interpretabili solo dagli esperti di processo, per cui sono custoditi all’interno di dashboard costruite nel gruppo di lavoro e non diffuse, perché inservibili all’esterno del team. Al contrario gli OKR sono comprensibili da tutta l’organizzazione; la loro formulazione è atta a informare chiunque sui progressi fatti in relazione ai vari obiettivi, e allo stesso tempo permette a chiunque di dare e ricevere il contributo degli altri team. La loro natura pubblica e trasparente mette in chiaro chi sta lavorando su cosa e con quali risultati.
I KPI in genere sono definiti su archi temporali molto lunghi: il cruscotto in effetti può restare lo stesso per tutta la vita dell’auto, a differenza del navigatore le cui mappe andrebbero aggiornate a ogni viaggio. Gli OKR possono cambiare di frequente così come essere riconfermati, dipende dall’andamento delle attività.
La differenza sta nella frequenza con la quale si deve mettere in discussione la validità della variabile: di rado nel caso dei KPI, spesso nel caso degli OKR. Si tratta di refresh regolari che vengono fatti ogni quadrimestre ma che non mancano di una vigilanza quotidiana, settimanale e mensile. Mentre i KPI vengono osservati al bisogno, gli OKR vengono costantemente monitorati.
Questo articolo è un paragrafo estratto dal terzo capitolo della prima parte del libro Make progress con gli OKR.
I KPI in genere fanno capo a una persona specializzata nella lettura e nell’analisi di quegli specifici dati, ma potrebbero non avere una definizione di target da raggiungere o un diretto responsabile. Gli OKR, al contrario, sono progettati per avere una persona di riferimento per ogni specifico obiettivo.
I KPI – rimanendo sempre all’interno del team e avendo una natura più di controllo che di direzione – hanno un focus non cross funzionale; uno degli scopi principali degli OKR invece è aumentare la collaborazione tra reparti differenti. L’ultima differenza è data dalla gerarchia. I KPI ne sono sprovvisti; hanno tutti la stessa importanza e si sa che quando tutto è prioritario niente lo è davvero. Gli OKR sono organizzati gerarchicamente in base alla strategia.
Relazione tra OKR e KPI
Che rapporto hanno OKR e KPI, nel momento in cui si incontrano grazie all’introduzione della metodologia? Non ti preoccupare se la tua azienda non utilizza ancora i KPI o ritieni che il grado di misurazione di alcuni parametri numerici della tua organizzazione non sia sufficiente. Come prima cosa devi identificare il luogo in cui custodire i KPI affinché siano di facile accesso; è importante poterli consultare e aggiornare con semplicità. Nell’arco di quella terza settimana costruiremo anche il libro dei KPI.
Qual è quindi la relazione tra KPI e risultati chiave? Praticamente sono la stessa cosa. Possiamo definire un key result, come un KPI momentaneamente più importante degli altri. L’aspetto temporale in questo caso è fondamentale perché identifica il periodo durante il quale si osserva il risultato prodotto da una determinata iniziativa, in relazione all’obiettivo prefissato. Il cambiamento di specifici KPI indicherà che stiamo raggiungendo il traguardo stabilito (oppure no).
Anche se non è scontato che tu scelga i key result dal libro dei KPI, andando avanti scoprirai che è di certo la maniera più funzionale: li troverai già calcolati e saprai come utilizzarli, perciò è proprio il luogo in cui ti inviterò a guardare più frequentemente. Devi però considerare un’implicazione importante della relazione esplorata finora: il key result non solo contiene il KPI, ma anche la direzione da prendere per raggiungere l’obiettivo.
Questo articolo è stato tratto dall’unico manuale pratico esistente sugli OKR, di Antonio Civita, Make progress con gli OKR.