Effetto Stroop: la psicologia che ti condiziona la vita

Pubblicato da: Stella Saladino

In psicologia cognitiva, l’effetto Stroop è un esempio di variazione nei tempi di reazione durante l’esecuzione di uno specifico compito, ed è strettamente legato alla flessibilità cognitiva. Lo psicologo statunitense John Ridley Stroop, nel 1935, pubblicò i suoi Studies of Interference in serial verbal reactions, una raccolta di ricerche sperimentali che riguarda le interferenze tra la percezione e la denominazione degli oggetti, includendo anche i processi di lettura.

L’esperimento più famoso consisteva proprio nel far leggere ai soggetti delle parole che denominavano un colore (per esempio rosso, giallo...). In alcune di esse c’era esatta corrispondenza tra il colore indicato e quello della parola stampata, altre invece avevano il significato di un colore diverso da quello rappresentato visivamente. Lo stimolo della parola è talmente forte che cattura l’attenzione, perché abbiamo imparato a leggere. La nostra coscienza rimane quindi impigliata alle categorie, agli stereotipi.

Questo ci fa capire subito quanto facilmente, e spesso al di sotto del nostro livello di coscienza, avvengano categorizzazioni, condizionamenti. E tutto questo determina il nostro modo di vedere, quindi di pensare, di agire e comportarci rispetto alla realtà o alle persone (o alle piante e agli altri esseri viventi).

Cosa possiamo capire dai test dell’Effetto Stroop? 

Questi esperimenti ci consentono di acquisire consapevolezza di come funziona la nostra mente e quanto facilmente possa cadere in trappole cognitive deformanti e illusorie. In particolare possiamo renderci conto che:

  • a volte si attivano processi automatici senza che ne abbiamo coscienza, ancora prima che possiamo intercettarli
  • abbiamo la possibilità di rendere coscienti le operazioni mentali ovvero quelle controllate appunto grazie alla nostra consapevolezza.

La flessibilità cognitiva non è una variabile scissa dalla nostra realtà lavorativa e organizzativa, anzi. Sempre di più ci si sta rendendo conto di quanto questa caratteristica possa influenzare lo stato di salute, non solo delle persone in quanto singoli individui, ma anche come gruppi.

Esistono diverse pubblicazioni e studi sul tema, come il recente Top skills 2025 del World Economic Forum, in cui risulta che la maggior parte delle capacità riguardano le aree del self management e del problem solving. Con questa visione si sottolinea che le capacità di adattamento, di riorganizzazione per scenari lavorativi in continuo mutamento, saranno sempre più determinanti, importanti.

L’autoconsapevolezza, l’empatia, la capacità di gestione delle emozioni nelle relazioni con gli altri, la resilienza, la flessibilità e la gestione dello stress saranno sempre più richieste non solo nei luoghi di lavoro, ma in tutti gli ambiti della nostra vita. Flessibilità, agilità saranno caratteristiche fondamentali. La flessibilità cognitiva impatterà su diversi aspetti decisionali, di leadership, di gestione, di organizzazione.

Secondo il rapporto del World Economic Forum, le skill e i gruppi di competenze principali che i datori di lavoro vedono in crescita entro il 2025 sono:

  • pensiero analitico e innovazione
  • apprendimento attivo e strategie di apprendimento
  • complex problem solving
  • pensiero critico e analisi
  • resilienza, tolleranza allo stress e flessibilità
  • creatività, originalità e iniziativa
  • leadership e influenza sociale
  • ragionamento, problem solving e ideazione
  • intelligenza emotiva
  • progettazione e programmazione tecnologica.

Come possiamo migliorare con l'Effetto Stroop

La nostra flessibilità cognitiva e la nostra consapevolezza potranno fare la differenza, portarci ad assumere nuovi atteggiamenti e formulare pensieri diversi, che contemplino la complessità del reale, le leggi dell’interdipendenza che ci legano ai fenomeni, agli altri esseri viventi, alle piante, al pianeta stesso in cui viviamo.

La flessibilità cognitiva ci consente di comprendere la complessità, di riconoscerla e viverla consapevolmente. Ci educa a vivere nella complessità senza prescindere dalla comprensione del contesto in cui ci muoviamo. Proprio come fanno le piante.


Questo articolo è stato estratto dal libro

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Ti consigliamo di leggerlo per capire come l'osservazione del comportamento delle piante e del loro sistema cognitivo possa aiutarti a migliorare nella vita, nel lavoro e nella gestione delle complessità.

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