Regalare miele a Natale: un’idea che mi solletica da mesi

Pubblicato da: Enrico Flacowski

Qualche mese fa ho scoperto che sul tetto di LinkedIn Italia hanno messo un’arnia per produrre miele che poi, probabilmente, sarà regalato ai dipendenti o a clienti speciali o in occasione di eventi, o chissà. Quando ho appreso questa notizia, sono rimasto folgorato. Ho pensato:

Anche io voglio l’arnia in terrazza!

Pomodori-verdi-fritti-scena-api

Ricordo che già nei primi anni 90, quando avevo poco più di 10 anni, mi innamorai perdutamente della piccola Idgie (Pomodori verdi fritti) quando prendeva il miele dall’arnia senza protezioni, conquistando il soprannome di ammalia api.

Come sai, lavoro da solo a casa o dove capita, non ho una sede, mi piace definirmi un “editore freelance”.

Ma ti giuro che vorrei avere un’azienda strutturata soltanto per avere l’arnia (ma anche un orto). Chiederò al condominio se sono d’accordo a metterla sul tetto del palazzo in cui vivo e lavoro ma temo di conoscere già la risposta. Vi farò sapere nei prossimi mesi.

Perché voglio così ardentemente un’arnia?

Ci sono tre cose che non mancano mai nella mia cucina: olio di frantoio, miele fresco, tè verde con la menta. Tutto rigorosamente siciliano! A parte questo, è quasi stupido dirlo, ma sappiamo benissimo quanto il rischio di estinzione delle api sia imminente e quanto sia pericoloso. A volte siamo un po’ pecoroni da una parte e un po’ bradipi dall’altra.

Operazioni ecologiche di massa promosse dai media – come le borracce e l’eliminazione radicale della plastica –, sono ottime, ma dovrebbero anche accendere in noi una coscienza che fino a ieri era spenta o dormiente. Nessuno ci vieta di piantare alberi o di raccogliere rifiuti dalle strade e dalle spiagge.

Potremmo anzi dovremmo essere più green in modo spontaneo. Penso, a prescindere, che regalare del miele a Natale o per qualunque occasione sia stupendo. Regalare un barattolo di miele locale anziché prodotti industriali Made in China, se ci pensi, è un’operazione sana sotto molti punti di vista.

Sito Apicoltura Urbana

Come si diventa apicoltore?

Qualche anno fa Giuseppe Manno ha avviato Apicoltura Urbana, attività con l’obiettivo di diffondere l’apicoltura. Adesso Giuseppe monta arnie in scuole, aziende, supermercati, agriturismi, ovunque. Spero di conoscerlo presto, per chiedergli come procede. Sembra che vada proprio bene!

In sintesi puoi acquistare da loro un kit che costa tra le 500 e le 800 euro circa e poi riceverai un addestramento e verranno loro fisicamente ad aiutarti a smielare, imbarattolare (si dice così?), eccetera. Secondo me è una figata assurda.

In questo momento, mentre scrivo, Giuseppe mi ha dato la connessione LinkedIn. È stato velocissimo. Si vede che è un’azienda “sveglia” e operativa. Mi pare chiaro quindi che io non sono un blogger di ecologia, che questo articolo non è frutto di un pubbliredazionale e che io e Giuseppe Manno non ci conosciamo!

Quindi ne ho approfittato per fargli una mini intervista direttamente sulla chat di LinkedIn. Gli ho inviato queste 4 domande che mi ronzavano in testa da un po’.

Intervista a Giuseppe Manno

Giuseppe Manno Apicoltore

Esistono città che hai presidiato in cui hai notato una rinascita ambientale dovuta alla reintroduzione delle api?

Come avrai capito l’Italia è fanalino di coda per attività di apicoltura urbana ma da molti anni seguo questa attività da vicino, in contatto anche con associazioni ed apicoltori di tutte le più grandi città del mondo. Un esempio concreto è quello che è successo a New York dove, fino a 10 anni fa, l’apicoltura era una pratica vietata dal regolamento cittadino. La costante attività di un’associazione di apicoltori urbani ha convinto del valore del progetto l’amministrazione e questa pratica è stata concessa. Oggi a Manhattan si contano oltre 900 alveari censiti e si organizzano corsi di apicoltura. È straordinario come in un contesto così urbanizzato le api riescano a trovare nettare durante tutto l’anno, grazie alla straordinaria biodiversità di fioriture offerte da giardini, terrazzi, aiuole, viali eccetera. Se vuoi approfondire visita il sito New York Beekeepers.

Ti è mai capitato di fornire kit e addestramento a professionisti che hanno poi mollato la loro attività per dedicarsi esclusivamente all’apicoltura?

Sì, uno dei nostri primi clienti è un imprenditore della provincia di Milano che produce rotaie per binari di miniere in tutto il mondo. Ha cominciato per gioco grazie al nostro progetto B2C e poi, come accade sempre, le api ti riportano dentro la natura con una forza sorprendente, facendoti scoprire con tutta la sua magia, delicatezza e precisione. Oggi Luca non ha ancora mollato la sua azienda ma sta avviando un progetto parallelo di produzione di miele facendo anche nomadismo, ovvero portando le api in alta montagna dove ha una casa, per raccogliere miele da diverse fioriture. Trovi una sua intervista sul sito OHGA.

Esiste un libro, italiano o straniero, che vuoi consigliare ai miei lettori che magari vorrebbero farsi una cultura sulle api?

Sul nostro sito c’è un ebook gratuito molto carino che ha scritto una nostra collaboratrice oggi assaggiatrice ufficiale di miele. Altrimenti consiglio La rivoluzione delle api, edito da Edizioni Nutrimenti, dove in un capitolo si parla anche di noi, oppure un testo molto bello ma forse più tecnico, adatto a chi ha già avuto esperienza, è Dall’altra parte dell’affumicatore.

L’azienda cresce? Vi state espandendo? Quanti eravate e quanti siete?

Stiamo crescendo molto ma per il nostro progetto B2B, quello che abbiamo battezzato BaaS (Bees As A Service). Sono anni che lo portiamo avanti, ma solo recentemente cominciamo a raccogliere i frutti, sicuramente risultato di questo hype plastic free e Greta docet ????. In pratica curiamo piccoli apiari per conto di aziende che le ospitano sul tetto o nei propri giardini, produciamo miele con il brand dell’azienda e offriamo formazione o attività di team building sempre con “base api”. Abbiamo già diversi contatti con aziende molto grandi ma che ad oggi “stanno a guardare” perché aspettano qualcuno che faccia il primo passo, tipico atteggiamento italiano. Speriamo che il 2020 faccia partire alcuni progetti che stiamo seguendo, allora sicuramente si sentirà parlare di apicoltura urbana in Italia ???? Per maggiori informazioni potete leggere la Corporate Social responsability con le api.

FAQ sull’apicoltura

Non volevo disturbare troppo Giuseppe in chat, così ho leggiucchiato qua e là per rispondere ad alcuni dubbi che potrebbero sorgere.

Quanto miele può produrre una cassetta in città?

Può arrivare a 20-30 Kg all’anno.

Quanto tempo necessita per la gestione?

Poche ore a settimana, ovviamente non in ottica imprenditoriale.

Il miele realizzato in città non è inquinato?

Assolutamente no, le api raccolgono il nettare nella profondità del fiore e lo trasportano in sacche protette.

Le api sono pericolose?

Per loro natura, non sono aggressive. Basta usare l’affumicatore per calmarle.

Reintrodurre i lupi in Sicilia, idea folle?

Scrivendo questo articolo, ho pensato a un documentario sulla reintroduzione del lupo nel parco dello Yellowstone. Ti consiglio di guardarlo. L’ho visto qualche anno fa e mi ha fatto ragionare molto, anche in termini di strategia, brand positioning, eccetera…

Il documentario mi ha ispirato e ho indagato: in Sicilia l’ultimo lupo è stato ucciso poco lontano da Palermo, negli anni 20. Chissà quanto l’estinzione di questo predatore alfa ha inciso sull’evoluzione della nostra isola. Possiamo dire con certezza che nel 1900 in Sicilia abbiano proliferato altri predatori… bipedi e con la lupara…

In tutto questo, leggendo, probabilmente ti sarai chiesto più volte

Ma perché un editore che pubblica libri di comunicazione mi parla di ecologia? Vuol mettersi a vendere api e lupi?

Lo faccio per una serie di punti, che potremmo riassumere in una sola parola: libertà di pensiero.

  • Viviamo sotto lo stesso cielo (inquinato)
  • È il mio blog e ci scrivo quello che mi pare
  • Se sei un marketer, sicuramente stai lavorando per comunicare “più ecosostenibilità” per i brand che gestisci, quindi devi conoscere realtà come Apicoltura Urbana
  • Se sei un HR, dovresti essere sempre alla ricerca di nuovi modi per fare team building
  • Se possiedi un’azienda (di qualunque dimensione), non c’è bisogno che te lo dica
  • Osservare api e lupi può insegnarti molto più che andare ai convegni di guru motivazionali che ti ammaliano sempre con gli stessi concetti da vent’anni
  • Nel mio blog voglio parlare di progetti interessanti e intriganti, non solo di marketing, progetti sostenibili in tutti i sensi.

Avevo promesso che nel 2020 avrei avviato la mia attività di blogging. Bene, non aspettatevi mai articoli fuffa o markette. Aspettatevi solo di conoscere progetti fichi come quello di Giuseppe Manno!

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