Perché il mio team non funziona? Cosa posso fare per farlo funzionare? Tutto, alla fine, si riconduce a quello: un problema di performance, e le strategie che si possono mettere in pratica per correggerlo. A volte la performance riguarda un singolo membro di un team; altre volte la squadra nella sua totalità; talvolta perfino l’intera azienda.
Il titolo che inizialmente ci aveva sedotto, per questo libro, era “Capo inutile, tutti indispensabili”. Attualmente in copertina, del capo inutile è rimasta la sagoma della testa, che ricorda il concept di libri come “Il codino del barone di Münchhausen” o “Existential Marketing” o l’edizione originale di “Humanocracy”.
Per impreziosire il libro abbiamo inserito delle infografiche alla fine di ogni capitolo, realizzate da Elena Brugnerotto, famosa come RebelHands, che probabilmente – ma questo dipenderà dal sondaggio a cui parteciperanno i crowdblisher – realizzerà la copertina del libro.
Se desideri avere collaboratori poco responsabili, che commettono infiniti errori, e che non osano prendere alcun tipo di decisione per paura di contraddirti, dopo aver letto questo libro potresti essere in grado di fabbricare il tuo nuovo stile di leadership anche se l'autore lo sconsiglia.
Il miglior capo è un capo inutile. Ma cosa vuol dire, davvero, inutile? Significa che si è reso non necessario al team, che ha costruito tanta responsabilità, autonomia, proattività e motivazione che il suo contributo è quello di una mera direzione strategica, ben lontano quindi dagli ideali di “comando e controllo” tipici del management tradizionale.
Capo Inutile, quindi, non è che un leader illuminato, che ha la capacità di guidare il team al risultato senza bisogno di fare il micromanager, e quindi di controllare ogni singola azione dei collaboratori, ma nemmeno il pompiere, intervenendo ogni quattro e quattr’otto per spegnere incendi.
Perché una volta che si mette da parte l’ego, ci si può dare l’opportunità di esplorare lo scopo reale dell’azienda, i suoi valori, e ciò che motiva realmente le sue persone, e solo così, per un leader, è possibile davvero guidare il team e l’organizzazione al risultato.
Un capitolo che ci è molto caro si trova proprio a metà dell’opera, nel suo cuore: la sicurezza psicologica. Interamente dedicato a un tema dimenticato anche dalle aziende più imponenti. Basti pensare a quanti corsi obbligatori esistano sulla sicurezza sul lavoro. Quanti ne esistono sulla sicurezza psicologica? Zero.
La seconda parte del libro è molto situazionistica, dalla gestione del collaboratore difficile a quella del capo difficile, dall’onboarding al change management al tema dell’inclusività. Leonardo Dri, chi lo conosce lo sa, non usa mezzi termini, ha le idee chiare e te le schiaffa in faccia, che ti piaccia o no, senza giri di parole, ma sempre con approccio scientifico. Queste le sue parole:
«L’anello mancante è una metodologia di ricerca scientifica che ha a che fare con la quotidianità, e con l’esperienza diretta. Un modo per capire non solo cosa funziona e come, ma anche perché funziona. Grazie all’approccio strategico ho conosciuto, quindi, l’action research, un modo di fare scienza che è nato nell’ambito delle scienze sociali, e in esse trova la sua naturale collocazione».
Le regole che definiscono le relazioni umane sono sempre valide, e tra queste quella che lega il leader ai suoi follower è speciale. In questo libro troverai responsabilità, autonomia, motivazione, proattività. Non perché dobbiamo volerci bene a tutti i costi, e inseguire il benessere per qualche motivo idealistico, ma perché conviene all’azienda.
Prefazione
Dopo la laurea in Finance and Administration, nel 2007 inizia a lavorare come account in agenzie pubblicitarie, curando le campagne pubblicitarie televisive e stampa di clienti del lusso e del largo consumo. Nel 2010 entra in Google per lanciare YouTube in Italia, nel 2012 in YOOX pianifica le attività di web marketing. Nel 2013 in Samsung coordina la comunicazione cross media per tutte le divisioni di prodotto Consumer Electronics. Dal 2015 rilancia l’agenzia fotogiornalistica LUZ, oggi agenzia di content marketing e B Corporation di cui è socia. La sua missione in LUZ è diffondere storie basate sulla ricerca della verità.
Autrice del bestseller "Nati per cambiare", edito da GueriniNEXT, poi diventato un progetto di consulenza per aiutare le aziende a cambiare partendo dal benessere dei collaboratori.
Autore
Veneziano, classe 1987, laurea magistrale in International Management e un diploma di alta formazione in Comunicazione, Problem Solving e Coaching Strategico. Nella vita è principalmente papà e marito, ma per hobby fa il consulente, formatore e il coach per le aziende. Pensa di essere bravo a fare la pizza in casa, moderatamente bravo a giocare ai videogiochi, e per niente bravo a curare le piante. Ha una passione smodata per la lettura, e si considera un curioso compulsivo. Ha raggiunto l’illuminazione a 19 anni, quando è morto. Ma è andata male, e quindi è ancora qui. Per fortuna, dopo anni di meditazione, arti marziali, pizze fatte in casa, consulenza alle aziende e due figlie ha smesso di prendersi sul serio. Durante la laurea triennale si appassionò alla materia della filosofia della scienza, su cui scrisse una tesi di laurea, salvo scoprire con sgomento che le “scienze economiche” non sono più scientifiche degli oroscopi di Paolo Fox. Da quella volta il metodo scientifico è rimasto una sua enorme passione, e ora è al centro del suo lavoro. Si è appassionato di leadership e organizzazione come chiavi per migliorare la vita e il benessere delle persone all’interno delle aziende. Purtroppo riconosce che il suo contributo lo può dare solo un’azienda alla volta, ed è per questo che ha deciso di scrivere libri per aumentare il suo impatto nella cultura delle aziende.
